2014

REPORT DELL'AGRONOMO

L’inverno 2013-2014 ha portato poca neve e moltissime piogge arricchendo una falda già resa florida dalla precedente stagione. Questi eventi meteorici, associati in modo anomalo a temperature invernali miti, hanno portato ad un germogliamento molto anticipato. Mai in passato si era assistito ad una stagione che parte precocemente dopo un inverno così umido essendo in genere l’anticipo di germogliamento associato ad inverni asciutti. Tutto ciò ha portato a qualche difficoltà ad ultimare in tempo le operazioni di potatura e soprattutto ad una forte pressione dei patogeni e contemporaneamente un forte rigoglio vegetativo mal sostenuto da radici rallentate nella loro attività dagli eccessi di acqua nel suolo con conseguenti ingiallimenti fogliari.

Il decorso primaverile ed estivo soprattutto dalla fioritura in poi ha visto ridursi l’anticipo vegetativo iniziale, causa le frequenti piogge ed i modesti picchi termici. Come poche volte così intensamente accaduto in passato, la vigna ha avuto bisogno di molte cure per contrastare i parassiti fungini.

L’invaiatura è avvenuta con un leggero anticipo di 3-5 giorni rispetto alla media storica, di fatto annullando quasi completamento l’anticipo di inizio stagione.

La maturazione delle uve è avvenuta in condizioni abbastanza critiche caratterizzate da basse temperature (specialmente le massime), poca insolazione (con sole velato dalla tanta umidità) e dalle abbondantissime piogge col mese di luglio più piovoso degli ultimi 66 anni ed i disastrosi nubifragi del 21 settembre su ambo i lati dell’Appennino tosco-romagnolo e intensità di pioggia con precedenti simili solo nel 1962.

Di fatto le vigne sono arrivate alla raccolta con evidenti difficoltà ad accumulare zucchero e colore; perdendo l’anticipo di inizio stagione e passando dall’anticipo ad alcuni giorni di ritardo con raccolte guidate non tanto dalla maturazione delle uve quanto dalla necessità di tutelare lo stato sanitario, lo spessore delle bucce e il calo delle acidità.

Tra le buone notizie da registrare una aromaticità delle uve rosse tutto sommato più compiuta di quella del 2013 ed un quadro che poteva essere più catastrofico se la stagione non fosse partita in anticipo e con un carico di uva comunque inferiore all’annata 2013.

I capisaldi di questa stagione e della vendemmia sono stati l’equilibrio vegetativo, la saggezza nella nutrizione, la celerità nella difesa, la militanza in vigna e la profonda conoscenza delle proprie uve.

Remigio Bordini

Francesco Bordini