2018

REPORT DELL'AGRONOMO

L’avvio del 2018 è stato all’insegna della continuità con l’annata 2017 registrando temperature alte e modeste piogge.

L’inverno è arrivato nella seconda metà di febbraio con abbondanti piogge ed intense nevicate anche a bassa quota. Alcune apprensioni per il crollo delle temperature minime scese in molte zone del centro Italia sotto i -8 gradi ed in alcuni casi anche sotto i -12°C. Questi abbassamenti termici così ritardati hanno danneggiato oliveti e frutteti, rallentato l’accrescimento dei sovesci ma solo in isolati casi hanno danneggiato la vite.

I mesi di marzo, aprile e maggio si sono rivelati incredibilmente piovosi e, sommandosi alle nevicate invernali, hanno ripristinato le dotazioni delle falde acquifere e dei corsi d’acqua messi a dura prova nel corso del 2017. Contenute le temperature primaverili senza eccessi termici ma con lunghi periodi di fortissima umidità.

L’estate è iniziata all’insegna del fresco, con frequenti piogge e modeste temperature massime. L’ultima decade di luglio e le prime due di agosto hanno lasciato il posto agli anticicloni africani arrivati sulla penisola con irruenza portando a bruschi innalzamenti termici alternati da violenti acquazzoni e purtroppo anche a molta grandine.

La vite, arrivata all’estate in ritardo di circa 10 giorni rispetto alla media decennale, ha vissuto lo stress termico estivo in modo differenziato, nella maggioranza dei casi guadagnando parte del ritardo accumulato e consumando gli eccessi idrici del suolo ma talvolta manifestando stress e perdite fogliari soprattutto nei campi più giovani o più esposti a sole e scirocco.

L’autunno è arrivato presto, sin da inizio settembre, regalando meravigliose escursioni termiche ed alcune apprensioni per la ripresa delle piogge che, soprattutto a metà settembre, complice un rinnalzamento repentino delle temperature, hanno favorito la proliferazione di botrite e batteri.

Si è arrivati in vendemmia finalmente non in anticipo, spesso con carichi di uva maggiori del previsto per il forte accrescimento degli acini e qualche apprensione per lo stato fitosanitario ed il rischio di diluizione. Impressionanti le escursioni termiche con minime scese nell’ultima decade di settembre abbondantemente sotto gli 8° centigradi.

Francesco Bordini